A COMPLETE UNKOWN

DATA 29 Gennaio 2025 - ANTONIO LUDOVICO

A Complete Unkown (2024) di James Mangold
Non c’è dubbio alcuno che il punto di forza del film di Mangold sia l’interpretazione praticamente perfetta di Timothee Chalamet, attore e cantante (dico bene, un grande cantante) sontuoso, credibile, strepitoso nella rilettura di brani immortali che vengono sciorinati con inusitato talento. A ciò aggiungasi una somiglianza di fondo, particolare non di poco momento, che impreziosisce un racconto che si basa sulla “nascita” e poi glorificazione di un autentico genio della musica popolare. Si parte, quindi, da una New York immersa nei suoni folk, con le chitarre appena accarezzate di Joan Baez, il banjo di Pete Seeger, il Greenwich Village, la visita in ospedale a Woody Guthrie, la fidanzata Suze Rotolo, i primi accordi, la magia delle sue canzoni. E poi il successo, i dischi meravigliosi, gli incontri con gente del calibro di Johnny Cash, l’assalto delle fan. Fino ad arrivare alla famigerata “svolta elettrica “ con musicisti rock blues , con la quale si alienerà le simpatie dei puristi del folk. Un biopic fedele, che ha saputo costruire un periodo fondamentale della storia musicale del secolo scorso, che lascia (giustamente direi) molto spazio alla musica, che evita l’ agiografia, che scorre con inaudita leggerezza. Da segnalare un cast di prim’ordine con Monica Barbaro nei panni della Baez, Edward Norton in quelli di Seeger, Boyd Holbrook che sembra perfettamente a Cash ed Elle Farning che veste i panni della Rotolo. Due ore che sembrano tanto ad un balsamo contro le brutture della vita, due ore che vi accompagneranno in un mondo magico ed in luoghi magici dove si è fatta veramente la storia. Scappate a vederlo, non ve ne pentirete. E senza farvi troppe domande su ciò che manca; c’è la musica celestiale di Dylan e tanto basta.
Voto:8,5