Consapevole (dis)incanto
DATA 10 Maggio 2022
“Chiodo nel petto
perduto
reietto
lo chiamo
- cuore -
ma non conosce
il suo nome
né il mio.
Arreso al mio sangue
altro non vuole
che essere onda
del mare
Basta una mano sul petto e sono a casa”
Doris mi ha ricordato, in una manciata di versi rarefatti ma limpidissimi, quanto amare il luogo a cui si appartiene per nascita,sia un innaturale esercizio di assestamento. Non scegliamo mai in quale pezzo di terra emettere il primo vagito eppure, mentre le ossa crescono, sotto le dita i suoi atomi si fanno spazio.
A volte fanno pace con la pelle per forza o per coraggio, altre la irritano, la scorticano talmente tanto, da dover essere lavati via. Serve tempo per ritrovare l’equilibrio tra le pietre che ci hanno concesso e complicato l’esistenza, perché come si fa con la persona amata, bisogna abbracciarne gli spigoli, quando non ci si può levigare reciprocamente, allontanarne un po’ lo sguardo per accoglierne il buono. È un tormento catulliano quello che ci riconnette alla placenta di Calabria, una relazione elastica, le cui maglie si allargano e si restringono come le rughe del viso.
L’esigenza esplorativa o dolente della giovinezza non le conosce, la nostalgia della maturità le conta, le riconosce e le custodisce.
Come spuma marina o verde di collina, fango di monte.
Come una maschera facciale, che restituisce una bellezza solo se il tempo fa il suo corso, scandendo le differenze tra le stagioni esistenziali del prima, del durante e del dopo.
Doris Bellomusto, Roberta Cricelli Associazione Culturale “Calabria Contatto”
https://www.calabriacontatto.it/
Via De Gasperi, 7 - 88100 Catanzaro