FOREST THERAPY

DATA 30 Aprile 2023 - MARIALETIZIA FARAGO'

Forest therapy

Al giorno d’oggi si sta diffondendo, sempre di più, una pratica molto interessante che ci porta direttamente a contatto con la natura e ci aiuta a riconnetterci con essa: stiamo parlando della Forest Therapy o terapia forestale, il cui ruolo preventivo in termini psico-fisiologici è largamente comprovato scientificamente.

I bagni di bosco (Forest Bathing), come applicazione della terapia forestale, derivano dalla pratica giapponese dello Shinrin Yoku, nata nel 1982 nel Paese del Sol Levante e ormai inserita di diritto nel servizio sanitario nazionale dello Stato. Nel caso del Giappone, non parliamo di fare una semplice passeggiata fra gli alberi, piuttosto di immergersi completamente nella natura, vivendo un’esperienza che unisce scienza e spiritualità; l’approccio occidentale a tale pratica, invece, ha preferito l’aspetto biochimico, nella forma delle sostanze emesse dagli alberi, i monoterpeni, i quali producono un effetto benefico sul sistema immunitario. La forest therapy, inoltre, porta una serie di altri benefici, scientificamente dimostrati:

- abbassa i livelli di cortisolo (chiamato ormone dello stress) e di adrenalina;

- aiuta a tenere sotto controllo i livelli di ansia e depressione;

- contrasta l’iperattività;

- diminuisce la frequenza cardiaca;

- equilibra la pressione e i livelli di zucchero nel sangue;

- stimola il sistema parasimpatico (responsabile del rilassamento) e riduce l’attività del sistema simpatico (che, invece, è adibito alla funzione di lotta-fuga);

- riduce gli stati infiammatori in caso di malattie croniche.

È evidente, quindi, come i benefici sul lato psicologico e fisiologico siano diversi; tuttavia, praticare la terapia forestale, non è soltanto importante per il nostro benessere, poiché può creare importanti ricadute economiche per le aree rurali e montane, spesso abbandonate a loro stesse e rivendicate dalla natura.

Per scoprire come beneficiare di questo tipo di esperienza, è possibile contattare l’Associazione Italiana Medicina Forestale tramite il loro sito https://www.aimef.net/

Marialetizia Faragò