IL NIBBIO (2025) di Alessandro Tonda

DATA 3 Aprile 2025 - ANTONIO LUDOVICO

Il Nibbio (2025) di Alessandro Tonda
Ricostruzione storica di una vicenda dai contorni drammatici e purtroppo dimenticata da un popolo distratto. Stiamo parlando di un funzionario del Sismi, un fedele servitore dello Stato, un umile rappresentante di una categoria in disuso, quello dei lavoratori silenziosi per la pace, Nicola Calipari (detto “Il Nibbio”), morto in circostanze mai chiarite nel 2005 a Baghdad. Ma è anche la storia di una giornalista coraggiosa, Giuliana Sgrena, inviata de “ Il Manifesto” e del suo rapimento avvenuto per mano dei sunniti iracheni, in una terra bella e maledetta. Alessandro Tonda restituisce slancio e speranza ad una storia dimenticata, conferisce ritmo e pathos alla narrazione, il tutto senza mai staccarsi dalla verità, rimanendo fedele ai fatti, come un custode della memoria. E lo fa avvalendosi di una sceneggiatura incalzante di Sandro Petraglia, da un soggetto puntuale del catanzarese Davide Cosco e da un’interpretazione superba di Claudio Santamaria, dimagrito ben ventuno chili per l’occasione. Rapimento e trattative, diplomazia e continui viaggi in Iraq, parole dette e altre sussurrate, promesse fatte e poi mantenute. Il tutto in nome della pace, senza inutili protagonismi, con tanto lavoro sporco e- ahimè- con un finale imprevisto e imprevedibile. Grazie alle musiche potenti di Paolo Vivaldi, il film s’inerpica felicemente su una spy story di difficile realizzazione che sale d’intensità con un ritmo adrenalinico che ricorda i capolavori della Bigelow, con una fotografia cupa e tre attrici di livello superiore come la bravissima Sonia Bergamasco (nei panni della Sgrena), Anna Ferzetti (la moglie di Callipari, Rosa Villecco) e la giovanissima Beatrice De Mei. Un film che fa bene al cuore, che regala emozioni, che coniuga sapientemente storia ed action, che s’immerge nelle fitte trame dello spionaggio italiano e lo fa con una carica emotiva altissima. Da applausi.
Voto:8