La Storia siamo noi
DATA 25 Ottobre 2021
Ma stiamo veramente cambiando non solo noi, in Italia, ma anche nelle altre parti del mondo? Forse sì e forse neanche ce ne accorgiamo. Infatti, in Francia hanno deciso di abolire i numeri romani, a favore di quelli arabi, perché i francesi, Luigi XVI, lo leggevano Luigi X (ICS) V (VU) I (I), cioè, il numero lo leggevano secondo le lettere scritte. Non depone bene per il popolo d’oltralpe, sempre così critico nei confronti del nostro bel Paese, perché dimostra una grossa ignoranza non accettabile, in quanto la sua lingua d'origine è latina e i numeri romani dovrebbe conoscerli a mena dito, perché fanno parte della sua cultura millenaria. C’è in Europa una sola nazione in cui si coltiva lo studio delle lingue morte, soprattutto del latino: la Germania. Da ragazza, in un viaggio studio, ai tempi in cui i partiti politici insegnavano ai giovani i problemi comuni ai vari popoli europei, fui mandata per due anni dalla vecchia Democrazia Cristiana a seguire lezioni ad hoc, sia a Berlino che a Monaco. Con me c’erano altri giovani di tutta Italia e seguivamo le lezioni di docenti universitari che, logicamente, ci venivano tradotte all’istante dal tedesco in italiano. Durante la pausa, si avvicinò a noi un relatore, ma nessun giovane del nostro gruppo sapeva parlare la sua lingua. Io mi ricordai quello che mi aveva suggerito mio padre “Se incontri un tedesco colto, parlagli in latino. Ti capirà, perché in Germania hanno una passione per le lingue morte”. Così, timidamente mi presentai dicendogli in latino chi fossi. Mentre parlavo spolveravo il dativo di possesso, le varie proposizioni secondarie, i congiuntivi, etc, etc. Come Dio volle, ci capimmo e lui si congratulò con me e aggiunse di continuare a conversare in latino appena mi fosse capitata l’occasione, perché in Germania avrei trovato sempre qualche cultore della nostra vecchia lingua, con cui comunicare. Se penso che adesso i nostri politici (i quali spesso hanno difficoltà persino a parlare l’italiano) vogliano eliminare lo studio delle lingue antiche dai programmi scolastici dei licei, mi sale uno sconforto nell’animo per come si stia, da noi, distruggendo la radice della cultura. La Germania, dove continuano a studiare la lingua e le tradizioni dei Latini, piano piano diventerà la culla di quello che dovrebbe essere il nostro sapere. In una puntata di Radio Ciak, nel Salotto di Norma, proprio dalla Germania, dove lavora e porta avanti gli studi su alcune musiche tradizionali della Calabria, ho intervistato Cristian Ferlaino, che, ha pubblicato con Rubbettino “La musica e la danza nell’area di influenza della Madonna di Conflenti”, (il primo studio sistematico sulla musica del territorio su citato, per il ballo di brani suonati per organetto e per zampogna). Dai suoi studi è emerso un repertorio di diverse musiche, anche di diversi balli. Tutti associati a un modo di musica che cambia coi suoni e con gli strumenti usati per trarne le note. Grazie a Cristian Ferraino, dall’intervista abbiamo avuto conferma di quanto interesse susciti la cultura del nostro Paese all’estero. Ci ha anche informato che noi calabresi siamo convinti che la nostra tarantella sia sempre uguale a se stessa in tutti i paesi di terra calabra. In realtà, la musica e le danze sono diverse e la tarantella ha una varietà infinita di movenze. Lui la paragona al dialetto che può variare da un paese all’altro con pochi km di distanza tra loro. Anche nell’aria di Conflenti. lo stesso tipo di ballo, può essere caratterizzato da stili diversi secondo le suonate. Cristian ci ha informato dell’esistenza di un’associazione “Felici e Conflenti”, nata con lo scopo di difendere dall’oblio le nostre tradizioni e di diffonderle, prima che siano popoli diversi dal nostro a renderci edotti del nostro stesso sapere.
NORMA ALENI CAROLEO
Via De Gasperi, 7 - 88100 Catanzaro