NUOVO CINEMA BELFAST

DATA 8 Marzo 2022 - Ermelinda Bisantis

NUOVO CINEMA BELFAST
Per il cinema italiano il 2021 è stato l’anno delle soddisfazioni, grazie al film “È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino, pellicola che, ripercorrendo uno stralcio dell’adolescenza del regista, ne ricorda i genitori e racconta la maturazione della sua passione per il cinema, il tutto in una felliniana Napoli degli anni ‘80. Si tratta del film che ha aperto al nostro Paese la porta degli Oscar 2022, dove è candidato un altro titolo nel quale è possibile rintracciare le tematiche prima citate: si tratta di Belfast, scritto e diretto da Kenneth Branagh. Anche il regista irlandese sceglie di fotografare un breve periodo della sua vita, l’infanzia, trascorsa con genitori, nonni e amici nella città irlandese che dà il titolo al film, sulle note di una colonna sonora che permette immediatamente di individuare quei precisi tempo e luogo. Buddy (Jude Hill) passa le sue giornate tra scuola, casa e strada in quello che sembra essere un’idilliaco quartiere di città, dove tutti conoscono tutti e ogni angolo è terreno di gioco. Immediatamente, però, i disequilibri dell’Irlanda di fine anni ’60 si rivelano: la stessa strada in cui Buddy giocava, diventa infatti teatro di scontro per via di alcuni lealisti protestanti, che intendono cacciare i cattolici che la abitano. All’interno della grande Storia, che rimane comunque sullo sfondo, si delineano le difficoltà della famiglia di Buddy, in primo luogo a partire dal lavoro di suo padre (Jamie Dornan), che lo obbliga a passare la maggior parte del tempo in Inghilterra. Buddy e suo fratello vivono  con la loro madre (Caitriona Balfe) e i loro nonni (Judi Dench e Ciarán Hinds): la vita trascorre attraverso piccoli accadimenti quotidiani in un quartiere ormai barricato, e la normalità si incrocia continuamente con gli scontri civili, che coinvolgono tanto i grandi quanto i piccoli, ma in modi diversi. In questo contesto, la famiglia di Buddy dovrà affrontare la decisione più difficile: restare nella città che ama, affrontandone le conseguenze, o partire nella speranza di un futuro più sicuro al di là del mare. La semplicità e la bellezza di questo film vengono portate su schermo in un bianco e nero brillante, affiancato però da sprazzi di colore: Buddy e la sua famiglia vanno spesso al cinema, ma i film sono sempre a colori, traducendo cromaticamente la percezione da parte del pubblico dell’epoca (e non solo), del cinema in quanto mondo altro, conferendo così quel senso di meraviglia davanti al grande schermo che già in Nuovo Cinema Paradiso è stato possibile riscontrare (e Branagh rende infatti omaggio a questo film). A caratterizzare inoltre l’estetica del film è la sua fotografia, che ritrae i personaggi quasi come fossero parte di un dipinto, ai quali però la sceneggiatura dà loro profondità, permettendo allo spettatore di affezionarsi come se fossero parte della famiglia, percezione ovviamente impossibile senza attori capaci di rendere giustizia alle loro parti. Belfast è uno di quei rari film che sa rendere felice lo spettatore, senza eccedere in buonismo, non escludendo l’amarezza che la vita comporta; dall’inizio del film, l’intento dei personaggi è quello di riuscire a ritrovare la luce nei momenti più duri, ponendo le proprie certezze in costante discussione. Lo spettatore, uscito dal cinema, non potrà fare a meno di pensare a ciò che ha visto e a come, per un motivo o per un altro, risulti estremamente vicino alla sua stessa vita.

Associazione Culturale Darvin.eu
Via De Gasperi, 7 - 88100 Catanzaro
Ultime Notizie
VAI AL BLOG
© 2021 - RadioCiak - PIVA: 03678010798
Designed by: