"WEST SIDE SPIELBERG"
DATA 7 Gennaio 2022
"WEST SIDE SPIELBERG"
West Side Story nel 2021?
Il 16 dicembre è stata distribuita nei cinema di tutta Italia l’ultima fatica di Steven Spielberg, West Side Story, non tanto un remake dell’omonimo classico del 1961, quanto una nuova trasposizione del musical teatrale del 1957 che lo ha ispirato. Nonostante ciò, pronunciando questo titolo è inevitabile pensare a Natalie Wood e Richard Beymer sulle scale antincendio o a Rita Moreno che canta America, infatti, non si può certo dire che Spielberg abbia disconosciuto tutto ciò, piuttosto ha cercato di dargli nuova luce, ma andiamo con ordine: West Side Story è una rilettura musicale della tragedia shakespeariana Romeo e Giulietta, che trasla le vicende dalla Verona medioevale alla periferia di New York degli anni ’50, con un occhio di riguardo verso le relative questioni sociali (immigrazione, razzismo, povertà ecc.). A fronteggiarsi non sono quindi due nobili famiglie, ma due gang di adolescenti, gli americani Jets e i portoricani Sharks, in lotta da tempo per il dominio del quartiere: in questo contesto, i due sfortunati amanti saranno Tony (nel film di Spielberg interpretato da Ansel Elgort), importante membro degli Jets e Maria (Rachel Zegler), sorella del capo degli Sharks, Bernardo (David Alvarez)...il resto è storia. West Side Story è un musical di quelli che non sembra più possibile realizzare nella produzione cinematografica contemporanea, ma Spielberg ci è riuscito: per trasporlo nuovamente, distanziandosi dall’opera precedente; il regista ha scelto di creare una messa in scena grandiosa e impeccabile, più colorata e luminosa rispetto a quella del 1961. In primo luogo, ha reso set l’intero West Side, rappresentato come un quartiere ormai distrutto perché destinato ad accogliere edifici più moderni: nel teatro costituito da queste macerie e nei pochi interni da loro frequentati, Jets e Sharks si scontrano sulle note e attraverso i balli del celebre musical, infatti, l’aspetto canoro e quello coreografico risultano perfettamente orchestrati, andando a comporre delle sequenze che quasi si desidera non finiscano mai. All’interno di questa fastosa atmosfera, i giovani personaggi sono interpretati da attori - cantanti e ballerini professionisti - forse sconosciuti ai più ma che coronano l’opera con le loro performance, soprattutto incarnando uno degli elementi fondamentali del musical in questione, quello dell’innocenza dei suoi protagonisti: ne sono l’emblema Tony e Maria, la cui tenera storia è stata ulteriormente sviluppata in questa trasposizione. Ma se West Side Story risulta un piacere per gli occhi e le orecchie, la drammaticità verso cui la narrazione, come sappiamo, scivola, non manca. È inutile però dilungarsi oltre sulla trama, perché l’importanza di questo film è un’altra: Spielberg è riuscito a riportare sul grande schermo - e durante un periodo così difficile per il cinema - un musical che sessant’anni fa ha fatto scuola, a partire dalla storia d’amore più famosa di sempre ma ormai bistrattata. Con il suo West Side Story, il regista ha riscattato non solo questa storia ma anche e soprattutto il genere musical e il cinema stesso: bisogna ringraziare Spielberg, dunque, perché ha permesso al pubblico del 2021 di vedere West Side Story sul grande schermo per la prima volta.
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