Zappa

DATA 19 Novembre 2021 - Antonio LUDOVICO

Zappa
Lo sterminato archivio messo a disposizione del cineasta londinese Alex Winter ha consentito allo stesso di montare un docufilm che appassiona e spazia per tematiche approfondite. Si comincia con il concerto in una Praga liberata dal giogo comunista, per poi raccontare i difficili inizi di un artista vero, probabilmente unico sia pure in un ambiente eccentrico come il mondo rock. E poi, spazio per lo straordinario chitarrista, un compositore instancabile, un umorista tagliente, un personaggio sicuramente scomodo e, per certi versi, ingombrante per l’establishment americano. Un lavoratore instancabile, che ha sempre odiato le droghe, che ha espulso i suoi musicisti se si presentavano alle prove poco lucidi o in preda alle sostanze vietate. In più, in ossequio a una poliedricità che non ha riscontri nell’universo rock, l’uomo che volle sfidare la politica di Reagan e Bush, pensando di candidarsi addirittura come presidente degli Stati Uniti. Terza e ultima parte , quella più tenera, dedicata alla sua malattia- un cancro alla prostata- che non gli impedirà comunque di continuare a lavorare e rilasciare interviste toccanti, risposte argute, frasi brevi ma ricche di senso compiuto. Una cavalcata magnifica nel mondo zappiano che lascia attoniti, anche per le parole della moglie Gail e dei suoi più fidati collaboratori (Steve Vai, la groupie Pamela Des Barres, Ruth Underwood, Mike Keneally ) che non lascia insensibili, che provoca affetto e commozione per una rockstar che forse molti riconoscono come icona ma pochi sanno le sue canzoni, i suoi lavori, le sue battaglie. Questo docufilm è una pietra miliare da cui cominciare, per approfondire l’estro, l’arguzia e il talento indiscutibile del musicista di Baltimora (ma di origini siciliane) che ha abbattuto muri, saltato steccati, dimostrando di essere sempre un artista vero, non classificabile, lontano anni luce da sciocchi stereotipi e sigle preconfezionate. Un calcio all’ipocrisia imperante, anche nel suo mondo, un pugno in faccia alla facile commercializzazione di cui odiava persino la parola. Assolutamente da vedere. 
Voto:7,5